Varie
Ritraendo F.Pivano 28 Giugno2004 ore 20,15- foto di backstage di M.Fossati
CON IL MINIMO FABBISOGNO DI ESOTICO…
Con Fernanda Pivano così come con tutti i personaggi che ritraggo, mostro la vera vita, il quotidiano loro e il mio. Non ho mai sopportato i fondali,le luci belle,l’estetica anni 80 grazie a Dio tramontata.Quando qualcuno la rimembra immediatamente lo guardo con sospetto.Tanto colore,falsità e tonnellate di Polvere bianca.Questo erano gli anni 80….io ero a Milano a fare lo schiavo, ovvero l’assistente in uno studio di Moda. Ho visto,sperimentato cosa significhi quel business.Era insopportabile e con i dovuti aggiornamenti dei files credo lo sia ancora oggi….solo che c’è meno denaro in giro.Quando incontro le star americane, non ultima LOU REED,(ritratto il 28 mattina alle 11) sento dire sempre che Fellini era grande, poi citano Rossellini,molto del cinema italiano menzionato è legato al periodo del Neorealismo,(a proposito geNOVA 2004 ricordati di PIETRO GERMI se riesci a riprender uno sguardo lucido sulla realtà, al di là delle Feste,dei grifoni consegnati ed altre esteriorità!!!).Poi però questi signori che citano a man bassa una cinematografia ed un’immagine fatta di pochi mezzi, (si girava in strada perchè gli studios erano distrutti dalla guerra, si raccontava la vita reale, con un bianco e nero che era quel che poteva essere compatibilmente con i limiti del momento, della reperibilità dei materiali),vogliono come nel caso di Lou Reed, il massaggiatore,la piscina,la palestra, il make up e la limousine….un sacco di stronzate da star system che mi danno seriamente da pensare. Comodo narrare i bassifondi, la droga e lo scempio della psiche quando poi guardi tutto dalla torre dorata che l’industria ti fornisce, che il mercato ti mette nelle mani.Ricordo Lou Reed intimidito di fronte a William Burroughs,a causa della sua statura intellettuale, della lucida e rivoluzionaria paranoia di quest’uomo. Leggete cosa scrive Victor Bockris nel volume con Burroughs. Poi una volta acquistata una statura, lo status symbol del cantore della metropoli tutto finisce…. Mi sono trovato innanzi un ragazzino viziato della piccola borghesia ebraica di NYC nel corpo non proprio ben conservato di un sessantatreenne che fà le bizze e che se non accontentato minaccia di non salire sul palco. Bello il sacro fuoco dell’Arte, la ferma volontà di dover esprimere il proprio credo.Lou Reed che ora pubblica libri di fotografia,che riscrive Edgar Allan Poe….diciamo che rimpiango i tempi in cui lo si dava per morto da un momento all’altro per probabile overdose.I bei tempi andati di ROCK’N ROLL ANIMAL.
Alcool ed eroina lasciano un segno profondo, così come la sobrietà e la totale astensione da droghe dovrebbero fornire una grande forza interiore.Per lui evidentemente non è così, è cresciuto in pubblico come recitava un suo omonimo album, nessun mistero su come ha vissuto, su come ha smesso di farsi e bere ( Narcotici Anonimi e Alcolisti Anonimi vedi sua biografia). Oggi nei panni del colto intellettuale che salda il conto agli eccessi degli anni più ruggenti non ritrovo più il cantore della New York notturna….vedo però una persona che integra le vendite dei dischi con la linea di occhiali che ha lanciato, le foto che fà, forse firmate da un’altra persona non meriterebbero alcuna particolare attenzione. Andy Wahrol ha insegnato anche questo, che la popolarità ti fà vender meglio e di più. Che poi io abbia udito con le mie orecchie che Wahrol in vita non era considerato granchè ed è stato idolatrato e riconosciuto da morto…beh,caro Lou… questa è una grandissima bugia. Wahrol in vita ha avuto successo e riconoscimenti che altri non avranno mai neppure alla nona reincarnazione!!!Non nego che da morto sia stato ancor più celebrato. Salgari almeno scriveva di fantasia, mai visti i posti narrati. Grande IMMAGINARIO. Diciamo che amo quelli veri, io sono uno di quelli , coloro che vivono sulla loro pelle le pieghe/piaghe della vita.Raccontare le cose dal proprio punto di vista certo, ma non da lontano, da sopra, dall’alto….ma da dentro.Comodo spiare ed immaginare la vita del Junkie e poi aver da contratto dosi di eroina ed alcool a profusione servite in camerino altrimenti non si và in scena!!!Questa è la vita da rockstar….allora questa è la realtà da cantare.
Il fotografo per cui lavorai quasi vent’anni fà impiegava dei set che erogavano la luce sufficiente per alimentare le lavatrici di 40 famiglie, faceva quelle foto anni 80, così colorate,così piene di effetti…poi anni dopo lessi un intervista nella quale diceva che VOLEVA RITROVARE QUELLA VERITA’ CHE SENTIVA PERSA…quel senso di realtà di quotidiano e quindi via oltre 200 milioni di Flashes e banchi ottici, via nella strada con un film in bianco e nero ed una reflex. Complimenti…dopo aver mangiato una vita ostriche e champagne scoprono la RIBOLLITA, le zuppe povere col pane secco…e fanno immagine/poesia/cinema/etc omologata ed adeguata all’idea di realtà.
Non ci stò.Mi fanno ridere.Li biasimo.Non gli credo. Vivo sulla pelle la realtà fatta di ansie e paure, fatta di incertezze e la racconto negli sguardi che escono dal campo inquadrato, sguardi che rimandano ad altri luoghi, altre storie accadono lì vicino….e sono la mia e le loro viteIl vostro sguardo di osservatori le completa, col vostro vissuto o con il vostro immaginario…poco importa. Ho costruito in vent’anni una mia cifra stilistica lavorando in strada, nei bar,nei cessi, seduto per terra, chi mi vede fotografare lo sà e lo può testimoniare.Una macchina in mano, un film da 400 asa tirato e la capacità di saper gestire la luce naturale e quella artificiale in ripresa.Poi in camera oscura ricreo e riscrivo le informazioni impresse sul mio negativo. E dire che adoro Ingmar Bergman…più che i neorealisti…ma non mi riempo la bocca di questi luoghi comuni dell’intellighenzia. Il mio lavoro è solo una goccia nell’oceano della produzione mondiale e non mi interessa arrivare da nessuna parte in particolare…solo vivere e raccontare il mio SOGNO della realtà continuando ad esser mè stesso,senza recitare una parte o un personaggio che non sono. Pago alla vita la retta in prima persona, ipoteco le mie idee talvolta le vendo, ma niente bugie, nessun esotismo.
Ricevo una mail da una persona che ha girato il sito, guardato ciò che faccio e che si esprime in questo modo “Sono rimasta colpita, poeticamente colpita ed aggredita dal tuo modo di sottrarre bellezza alla bellezza,alla bruttezza,alla fame,al mondo.Sono sempre Angeli i tuoi anche quando sono mostri”
Allora mi dico:- ci siamo, la gente capisce cosa e come stò raccontando la mia vita attraverso gli altri volti. Il mio bianco e nero è più colorato di mille foto a colori.Provocazione ed aggressione non sono delle palesi modalità, ma vivono nascoste tra le righe. Comunicare in modo discreto è come fare esplodere delle bombe che distruggono ma lasciano il profumo del talco anzichè della cordite. L’attentato al gusto consolidato, alle finte buone maniere delle forme stilistiche, all’immaginario collettivo proposto alle masse è operato da ballerini che danzano sulle punte. La mia è una seria disciplina che richiede tanto lavoro, un costante esercizio….. quindi vogliate scusarmi ora vado a fare un pò di sbarra…..
Per approfondire www.loureed.org
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