Varie
Foto: © Alberto Terrile 2004
Da tempo mi interrogo e pongo a chi mi legge delle riflessioni che partendo da assunti di natura estetica mi permettono di estendere metaforicamente lo sguardo e l’ introspezione altrove.
Ho scritto che insegno a coltivare il lato creativo delle persone con cui mi relaziono (particolarmente nella didattica) e cerco di sostenere anche nella pratica della fotografia commerciale (con non poca fatica) la questione dello “scoprire lo straordinario nell’ordinario” che altro non è se non il cogliere l’essenza delle cose attraverso le forme del mondo. Un tempo erano gli “iniziati” che riuscivano ad individuare aspetti del “reale” che altri non vedevano, persone che avevano intrapreso un cammino interiore e sapevano porsi “sulla verticale” aprendosi a nuove dimensioni.
Materialismo, scientismo e razionalismo per me hanno fatto il loro tempo. Vedo lo sfacelo nel quale ci troviamo, anestetizzato dalle coltri dell’apparenza e del benessere fittizio e non credo nel modo più assoluto nei sistemi esistenti sia che si chiamino comunismo, capitalismo, democrazia o qualsivoglia nuova forma ancora da escogitare. Occorre una coscienza “nuova” che ci faccia superare il pensiero razionale che ci soffoca con una logica “tridimensionale” aprendoci alla “quarta dimensione” che fa riferimento ad una coscienza cosmica, globale e trascendente.
Ancora una volta ripeto che è compito nostro, ognuno di noi nella sua singola vita dovrebbe cominciare la sua piccola rivoluzione, che è pacifica ma che detiene in sé un detonatore potentissimo
10 Comments
gioeco
La quarta dimensione è la “volontà” d’apprendimento che ci permette, ad un certo punto, di fare un sunto delle altre dimensioni e che già di per sè si identificano con un preciso stato mentale.
Uno stato mentale dal quale si può uscire magari disegnando all’occorrenza una porta immaginaria dalla quale poi uscire semplicemente aprendola.
Quando si parla di comunicazione, quando si tenta di descrivere la tanto ricercata esemplificazione commercial-mediatica capace di comunicare con il remoto che si nasconde in ogni consumatore mi viene subito alla mente la pubblicità della Lagostina… una riga in movimento tesa e/o allentata quanto basta semplificata per rappresentare, ora una forma umana, ora una porta.
Una pubblicità che si muove all’interno di immagini che fanno parte del quotidiano, che circoscrivono quel deja-vù che nel profondo della mente permette a chi la osserva (ma non la subisce come avviene con la brutta pubblicità in onda negli ultimi tempi) di riconoscersi, di trovare respiro nella storia della memoria.
Se buttassimo ora un occhio al nostro personale percorso educativo sicuramente riusciremmo a trovare delle forme a noi più familiari.
In questo senso la fotografia può aiutare meglio la mente a praticare la quarta dimensione tanto da permetterle di poter uscire, ad un certo punto dalla coda sequenziale che la frena, che la schiaccia.
Una coda per ogni continente, sua tangente il treno della curiosità, dell’interculturalità, della disconoscenza, di tutto ciò che mai saprà annebbiare la via interiore che sa condurre l’essere umano ad una equilibrata introspezione dell’animo: il famoso animo animale civilizzato.
Cordialmente
Giòeco
N.B chiedo scusa se sono stato poco chiaro, ma devo togliere il computer dal tavolo perchè mia madre deve apparecchiare.
respiromare
Guidato da una filosofia del vivere simile alla tua ti dico: se questo è un manifesto, immateriale ma rivoluzionario nell’intento, beh, io lo firmo.
Coltiviamo, coltiviamo. Ribaltiamo lo sguardo.
albertoterrile
Per chiarire il concetto dirò che…mi sono sempre considerato una persona semplice per quel che dovevo esprimere,lo facevo e lo faccio con una certa umiltà ed artigianalità….dai primi miei Angeli del 1993,inizialmente sospesi e immobili, ad altri che tendevano verso l’alto ho sempre reso in “figura” la tensione verso la verticalità…le strade, le rotaie che raffiguravo erano direttrici del mondo umano e nel contempo sorta di piste di decollo….ma la critica che comunque ha apprezzato questo lavoro (ostinandosi poi a chiedermi sempre e solo Angeli….ottenendo così il mio rifiuto dopo un pò…) non lo ha mai realmente letto nella sua esatta collocazione…veicolandolo per il suo reale valore….fermandosi troppo spesso solo sulla/alla sospensione….
..da lì invece cominciava la tensione e il concetto da sviscerare.
Il mio intento era ed è da sempre di trattare cose intime ….magari anche profonde attraverso la lievità dell’esposizione, con delle raffigurazioni che si legano attraverso le vestigia della contemporaneità a temi che erano propri dell’Arte Sacra di un tempo…laddove esisteva altrettanta sperimentazione linguistica, perizia dei materiali e delle tecniche, senso di Arte e Artigianato…oggi perdonatemi l’estremismo si produce in maggioranza “fuffa per salotti bene”….roba che può andar bene per una stagione….come una collezione di moda…oggi troppa Arte rispecchia appieno il vuoto contemporaneo vestito di “eclatanti trovate”….quando i Dadaisti in fondo avevano già detto tutto a riguardo.
Il percorso dell’uomo inizia con la coscienza arcaica segue con la coscienza magica (in comunione con la natura)per giungere alla coscienza mitica nel quale l’uomo riconosce il proprio io e la propria anima.
La tappa ultima, cronologicamente è quella della coscienza mentale razionale che ha fatto di noi ciò che siamo…..con la crisi conseguente nella quale versiamo…
Necessita un nuovo salto evolutivo…quella quarta dimensione…. che mi ostino a ricercare e che umilmente provo a rappresentare per quelle che sono le mie capacità!
…abbandoniamo derive e zavorre e proviamo a volgerci verso l’alto!!!!
suryamukhi
Lasciamo andare e voliamo verso l’alto, verso quella rivoluzione umana che ognuno di noi può mettere in pratica…via dal materialismo che imbruttisce gli animi e diamo spazio alla creatività che apre porte sconosciute verso una nuova dimensione…
Occhi e cuore in alto
gioeco
Circa il dover disegnare angeli…
Sarebbe bastato disegnare al posto dei putti angelici un signore carino di nome Angelo.
Come prospettato dal programma didattico della scuola ove va mio figlio, forte e ben scritto risulta quanto segue.
Ciò che saremo dipende sostanzialmente da quanto siamo stati.
Concetti come educazione, rispetto, fantasia, creatività, senso civico, stima di sè, possono nascere nel futuro uomo fin dall’asilo, nella speranza che codesto essere umano in crescendo, una volta raggiunta la maturità sappia attribuire a tali parole il giusto spessore/significato.
Cordialmente
Giòeco
albertoterrile
l’augurio è che i bambini trovino insegnanti già all’asilo motivati dal desiderio di trasmettere “valori”, insegnanti che sappiano capirli, dargli il giusto peso che sappiano accompagnarli nell’aprire le prime metaforiche porte. L’augurio è che ritornino a casa e trovino ascolto da parte dei genitori per quelle che sono le loro lecite curiosità e non finiscano muti innanzi una parete di luce e colori come la televisione. Ieri preda di febbre ho trascorso il pomeriggio sul letto alternando un libro di Erri de Luca alla televisione….ma non era possibile seguire un programma che fosse uno….i bambini che guardano la televisione dovrebbero avere qualche programma che innalzi la loro immaginazione….anche se i genitori non hanno paraboliche e decoder…..
portate i bambini nel bosco, mostrate loro la natura, il vento ,la luce…aiutateli ad amare le cose vere….i fenomeni naturali…e forse non sentiremo più dire che LE UOVA NASCONO ALL’IPERCOOP.
gioeco
Mi sento, delle volte, inadeguato.
Non si impara mai a menadito il libretto d’istruzioni messo a disposizione per genitori (forse perchè non ne esiste uno ?)
La Tv come sostiene “Mughini” personalmente “l’aborro” – in verità aborro anche lui che gira spesso per Campo De Fiori e compra i giornali a Piazza Farnese (in realtà odio il ruolo mediatico che impersona ma non la persona) -.
Domenica per rigenerarmi sono andato su per la montagna a raccogliere un po’ di castagne nel mio castagneto di Rocca di Fondi (RI) e, come per magia ho scoperto i colori dell’autunno. Ho subito fatto delle foto (di nebbia) per farle conoscere al mio dante futuro, perennemente a casa, raffreddato.
L’ultima volta che ho trovato i colori dell’autunno in città è stata quando è cominciato l’autunno dell’ultimo anno scolastico delle elementari, le mie elementari. Un vialone lungo, fatto a posta per rincorrersi, per respirare il senso dellà libertà, la stessa libertà spesso uccisa dalla schiavitù della TV.
Buona guarigione
Giòeco
gioeco
ops… errori da fretta…
—–
…………… delle elementari, le mie elementari.
———–
Colorava un vialone lungo, fatto a posta per rincorrersi, per respirare il senso dellà libertà, la stessa libertà spesso uccisa dalla schiavitù della TV.
Buona guarigione
Giòeco
utente anonimo
Domenica ho intravisto la quarta dimensione. E’ un modo di credere, di pensare, di apprendere, di educare, di tradurre dunque un modo di porsi con occhi diversi.
Cordialmente
Giòeco
biondograno
..insisto sull’interessante…