Varie
Foto: © Alberto Terrile 2005
DOMICILIO
Spesso abbiamo paura dell’ignoto, di ciò che non conosciamo. Qualcuno dice che credere in Dio è un modo per non aver paura del vuoto, del nulla……allora mi domando…trovate così semplice credere in un entità non verificabile attraverso un metodo scientifico? Siamo parte dell’universo, anelli di una catena che andrà avanti anche dopo di noi….nostro malgrado, prima della fine dei tempi. Io che temo tante cose, della morte temo più che altro la sofferenza fisica. In realtà la morte è per me solo un cambio di “domicilio”….poco importa se non conosco il numero del civico dove andrò ad abitare….
7 Comments
gioeco
“La grande fuga” ?
La mia personale trasformazione d’energia.
Nato solo morirò in compagnia ….della mia personale esperienza, con tutto quello che avrò vissuto, amato, patito e naturalmente visto.
(nessuno è capace di insrire nel cervello una pen drive per salvare i contenuti ?)
Una volta la morte mi ha intravisto, si è accostata, fermata, mi ha persino annusato.
Ricordo di quei frangenti quel suo scrutarmi lungamente, lentamente.
Stranamente, poi, se è andata, risparmiando la mia vita.
Da allora mi domando il motivo.
Un motivo deve pur esserci !!!!
Un motivo che, col passare del tempo, mi ha spinto a credere
in un qualcosa di esistente sotto altra forma e che può continuare e continua a comunicare con me ed attraverso i sogni della mia famiglia.
Ecco che secondo il mio personalissimo punto di vista: “Ciò che sta “al di là del ponte” è solo un problema di prospettiva”: una sempre diversa per ciascuno. [Giòeco;+)]
Personalmente, al momento, l’altro domicilio ha il volto di mio padre.
Cordialmente
Giòeco
suryamukhi
La morte è solo un altro aspetto della vita, così come lo sono la nascita e la vecchiaia…
Bella l’immagine della morte come un cambio di domicilio…in effetti è così.
La paura della morte ha tarpato le ali della mia vita fino a quando non l’ho affrontata parlandone e vivendola con la perdita di affetti cari e accompagnando coloro che sono stati avvicinati da lei e poi lasciati ancora vivere…così ho capito che solo affrontando la paura della morte posso sconfiggerla o quantomeno renderla meno pesante.
Ciao
utente anonimo
Come scrive “Tiziano Ferro” nel suo ultimo lavoro ;+) accomunando il pensiero di tutti quelli che non hanno voce solo perchè non sono conosciuti “non ho paura della morte ma solo di morire adesso”.
Cordialmente
Giòeco
N.B: vi basterà scrivere che intervengo troppo e smetterò subito di farlo.
albertoterrile
….nel mio esser democratico (ma titolare del blog)….starebbe forse a me dire se Gioeco scrive troppo o poco…al di là dei fruitori di questo mio spazio. Credo che sia nelle corde di ognuno intervenire e dire ciò che pensa e nella quantità e qualità che gli è propria…aprendo un pensiero a differenti pluralità….pertanto Welcome Gioeco grande fan di Corrado e “persona squisita” (C.R dixit).
gioeco
Quando mi scopro ai piedi di una nuova sorgente di pensieri la prima sensazione che provo è fatta di stupore, la seconda è colma della necessità di intervenire/apprendere, la terza si accosta alla mia paura di sempre: di essere di troppo o di troppo strafare tanto da sembrare nullafacente al di fuori di questo mondo virtuale.
Mi guardo intorno e quando scopro che, in giro, c’è poca propensione a ragionare, a “discutere” in maniera costruttiva, insomma ad esercitarsi nei pensieri scritti e parlati, lo scoramento che mi pervade è immenso.
Perchè sento che ragionare, per me, è riuscire a superare quel piattume di fango che, quotidianamente si attesta lungo la linea della collettiva intelligenza. tutto ciò con l’obiettivo di attirarla sul fondo.
Cordialmente
Giòeco
albertoterrile
in giro(blog e altro ciarpame da rete) in effetti non c’è un gran ragionare…non che il mio spazio sia l’Accademia della crusca….l’alternativa nevrotica a Terzani o che….è il mio diario…e mi stupisce oggi come oggi sapere che c’è chi lo legge prima di iniziar a lavorare in ufficio o altro….e aggiungo che per esser un fotografo, volutamente non posto del nudo dichiarato….perchè desidero che chi mi trova, legge e ritorna lo faccia per il piacere della parola…delle immagini che utilizzo…le tette ce le guardiamo altrove…tanto abbondano……no???
gioeco
….Perchè andare a lavorare è andare a “travajare” pensando al lavoro che si dovrà fare ;+))).
Tra le altre cose tutto sto gran guardare di nudo sta creando non pochi problemi alle giovani generazioni che, intossicate dal dilagare del patinato virtuale “per soli adulti”, quando provano a confrontarsi col mondo che gli ruota attorno rimango pressappoco sullo svogliato/deluso.
In fondo ogni immagine nasconde sotto sotto la propria intimità. Immagine che il più delle volte coincide con quella dell’artista. Questo perchè quando decide di rappresentare/fotografare la propria idea di immagine lo fa mettendo a nudo anche se stesso.
E, poi, ci sono foto che riescono a svelare il loro senso erotico senza mostrare un millimetro quadrato di pelle.
Cordialmente
Giòeco