Varie
COSA SUCCEDE NELLA STANZA 506???
Ieri sono iniziate le esercitazioni pratiche in location del mio corso. Racconteremo una storia, senza averne scritto prima la trama,troveremo strada facendo spunti narrativi,intrecci e tagli d’immagine. Sono due giorni di laboratorio all’Hotel del Principe,concesso dal direttore Dott Brignone una persona che sà guardare lontano. La stanza 506 diviene teatro di una crime story,di un melò…non lo sappiamo e forse nemmeno ci interessa, l’importante è comprendere l’efficacia narrativa di un immagine ripresa in un certo modo rispetto ad altre. Campi e controcampi s’alternano svelando la sintassi filmica….quello che stà accadendo è solo il risultato di una meravigliosa storia di affetto e passione per il VISIBILE che è nata a metà ottobre con un semplice corso base di fotografia….poi con la complicità dell’uditorio abbiamo tralasciato il normale iter spostando l’attenzione verso quanto si rendeva utile e necessario per tutti e oggi…… 4 informatici,impiegati e amministrativi,tre avvocati,una liquidatrice,vari studenti universitari ed altro ancora stanno scatenando il loro immaginario in un contesto di reale OFFICINA DELL’IMMAGINARIO….ognuno contribuisce con le sue immagini e rilancia…è uno strano gioco di squadra nel quale cerco d’esser regista in punta di piedi…suggerendo e non imponendo nulla…….anche stamani scattiamo……
7 Comments
utente anonimo
caspita (il mio prmo pensiero però è stato una parolaccia…) che bello! che interessante! E’ una cosa a cui non ho mai pensato ma penso che avràrisvolti veramente unici e originali. complimeti ;-)
cent
albertoterrile
Credo che fare un corso base di fotografia sia una cosa estremamente difficile, occorre prender per mano le persone da zero e condurle verso un modo di rapportarsi col visibile. Essendo io sempre stato insofferente all’insegnamento altrui, incapace di mantenere l’attenzione per più di 10 minuti ho cercato e cerco di coinvolgere l’uditorio con modalità differenti. Nelle esercitazioni, dopo un primo training più classico ho introdotto delle piccole suggestioni come il “racconto” del resto nel 97 tenevo un corso alla scuola Holden di Torino….quella famosa per esser stata fondata da Alessandro Baricco (assieme ad altri tre soci) che si chiamava “Raccontare con le immagini”…..di ogni esperienza di ogni immagine faccio memoria e quando il momento è maturo la “gioco”….se questo è stato possibile lo debbo soprattutto ad un uditorio attento e sensibile composto da persone che mi hanno permesso “ascoltandomi” e scherzando assieme a mè di accompagnarle per un bel pò di mesi nella CONTEA DEL VISIBILE…. e non immaginate quanta sia la mia soddisfazione, quanto il divertimento….mi son fatto un sacco di nuovi amici e amiche in un modo nuovo…..senza partecipare alla Movida genovese, senza bazzicare i soliti posti…senza perdere tempo!!!
maudite
Spesso è l’umiltà di un insegnante con grandi capacità ad attrarre sì tanto gli animi…
A volte questa attrazione diviene vincolo, legame, amicizia. Intrecci di storie, di esperienze comuni, di frammenti di vite.
Penso che tutti i nuovi amici siano onorati e felici di esser divenuti tali.
Buona serata =)
Pralina
…mamma mia… ma quei piedi mi hanno fatto venire un colpo…
buongiorno Alberto!!!!
^____^
contrabbubis
Insomma: dillo che ti piace giocare…;-)))
Icytears
ehm…
“front-part” inaspettata i miei amati sostegni…
complimenti per quello che hai tirato fuori da nuvola e lo specchio, hai donato una poetica difficile,
anch’io ti ringrazio “pubblicamente”
incontrarti viaggiando è stato bello e sorprendente, fare qualche passo in una direzione comune seppur in viaggi diversi è splendido, senza la presunzione che sia un cammino di santiago il nostro, ma con la convinzione che i passi siano in armonia col mondo, a presto.
albertoterrile
già caro Contrabbubis mi piace giocare…come gli inglesi dicono “play”…..pensa play a song….in italiano sarebbe giocar con una canzone…mi piace giocare col mondo,col suo aspetto,con la vita e con le cose…e giocare non significa cazzeggiare….
:)))