Varie
Nella Primavera
Un altro inverno è andato consegnando alle luci e ai profumi della primavera il ricordo delle persone che non ci sono più. Un altro inverno fatto di luci corte, del sapore del gasolio che s’alza da camini di città dove la legna è solo reminiscenza.
I bambini corrono felici in aiuole fiorite dove il sole tarda a scomparire, mentre le madri s’attardano a scherzare prima di mettersi a preparare la cena. Le panchine e i muretti si preparano ad accogliere come novelle lavagne i pianti d’amore e i sussulti degli innamorati che graffiano e scrivono riferendo dei primi amori nell’ abbaglio che siano per sempre. La primavera è il risveglio e anche l’illusione che tutto possa restare così…come se l’istante si facesse eterno.
7 Comments
Pralina
BUONA LIBERAZIONE!!!!!!
*___*
sempre splendide immagini + parole = amore
utente anonimo
bellissima la foto, toglimi una curiosità: è vera o hai lavorato di fotoritocco? Perché non hai tolto i fili della luce, che sono l’unica cosa che stona?
ciao
PlacidaSignora
Dove l’hai fatta, questa? Mi verrebbe voglia di straiarmi su quel prato a pancia in su :-)*
albertoterrile
La foto è stata scattata in zona PIETRACOLORA, appennino modenese..nessun fotoritocco, i fili non li tolgo…ecco cosa fà l’uomo con le scoperte tecnologiche (la luce è archeologia ormai)….segna il territorio, il creato con le tracce del suo passaggio e quando non sono guerre, faide, Vajont sono semplici fili della luce o del telefono….vogliamo dire dei ripetitori per i nostri telefonini…quando alzo l’indice su queste cose vengo poi additato come antitecnologico….ma da quando l’uomo ha deciso di “dominare la Natura” è stato lo sfacelo….e poco conta oggi che degli IMPOTENTI vadano a farsi clisteri in beauty farm e riscoprano il farro,l’orzo e l’avena…la meditazione…il silenzio…la contemplazione…lo facevano già i monaci e ancora lo fanno con ben altri fini che non ritornare tonificati dietro le scrivanie a sgambettare a dare ordini a comprare e vendere….
Sapessimo guardare indietro con coscienza, col senso e il peso della storia forse ci porterebbe ad avere meno libidini per schermi al plasma e mille altri automatismi. e ……..il pc??? Se tornassimo a lavorare all’antica lo butterei nel cesso….ma un bel giorno mi dissero :- O ti compri un computer e impari…fai dei files…altrimenti “sei fuori…non lavorerai più”…. c’est tout
albertoterrile
…da 2 giorni mi spacco gli occhi sul monitor per un lavoro e oggi finalmente l’ILLUMINAZIONE….lo stenografo stà allo scrittore come il tecnico di Photoshop stà al fotografo….solo che uno stenografo non prende 60 euro all’ora….WHAT A WONDERFUL WORLD!!!!
harambee
Sì…nessun ritocco, si sente!
Nello scrivere, nel fotografare, nel vivere…c’è un ascolto che trasmette storie…Srtorie che vengono, vanno, tornano, trasformate, più o meno… e vanno di nuovo, loro sanno dove…
guardare un lbero da vicino, da lontano, attraverso l’obiettivo o senza …. fino a diventare albero, spontaneamente. Il cuore lo fa…e ci aiuta a riconoscerlo, a contemplare con naturelezzza come fosse la priama volta dell’uomo davanti al mistero delluniverso buio e splendente…
Cosi’ non c’è più distanza fra noi e l’albero, fra noi e quel primo uomo o donna… ogni volta che apriamo gli occhi.
grazie…
Buon oggi, Alberto
kaapi
cabram
incantata dal suo blog.
dalle immagini sopra ogni cosa.
quella nuvola allo specchio lascia tempo solo per un sospiro.
poi travolge.
bello quello che lei fa.
come insegna. cosa offre. quanto crede nei giovani che la circondano.
la ringrazio per il commento sul mio blog :)
un saluto