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LA PREGHIERA DI CARNE
La seta dei polpastrelli sfiora la tua epidermide mentre con gli occhi chiusi ascolti il fruscio quasi impercettibile che si produce. La tua mente amplifica quel suono inondata dalle sensazioni assorbite dai centri nervosi. Continuo a muovermi come se leggessi in braille le tue più sottili emozioni. Le mie mani hanno dita affusolate che premono le pieghe della tua carne. Lambisco ogni orifizio. Avverto soffermandomi, il tepore del tuo respiro che sfiora i polpastrelli fuoriuscendo dalle labbra. Mi trattengo ancora e incontro la porcellana dei denti ed infine la punta della tua lingua. Non ho il tempo di comprender la voluttà del tuo fare che mi ritrovo incapace di intender null’altro se non il tuo essere.
Rapisci alla tua bocca le mie dita, le succhi come un bambino che è avido di latte materno.
Scendo lieve e continuo a sfiorarti. Sei un essere che muta di continuo e assume le forme, le più diverse. Sai di vento. Sei uno stagno limpido punteggiato da ninfee.
Sei una preghiera fatta di carne.
Entro dolcemente in te, mi lascio assorbire dalle tue mucose. Assecondo lo spasmo che concepisci e mi stempero nel tepore che sei.
4 Comments
suryamukhi
Sono rimasta senza parole…nel senso che non ne trovo di adatte ad esprimere le mie reazioni, sensazioni ed emozioni derivanti dalla lettura di questo post…
Dolcezza, tenerezza, passione, Amore, devozione…
utente anonimo
ma cos’è? una cosa Zen?o è farina del tuo sacco pure questa?
mariatelodicevo
albertoterrile
….nò è una cosa vera che scrissi ispirato nel 2004…che non è stato solo l’anno della cultura…
utente anonimo
allora…”sei una preghiera fatta di carne” ( mi dici che è tua ) E’ BELLISSIMA. Non aggiungo altro.
Ahhhh…e me l’avevi pure detto che dovevo ascoltarti..ah ah :-))
bacio.
mariatelodicevo