Varie
Roberto Lanza da Feltrinelli
Inaugura oggi alle 18 da Feltrinelli a Genova la mostra Note dal Palco di R.Lanza
Mi ha chiesto amichevolmente una presentazione….eccola!!!
NOTE DAL PALCO
C’è chi fotografando trasfigura la realtà riscrivendola e chi ne coglie l’attimo consegnandolo alla visione, depositando quel mondo tridimensionale sulla superficie della carta ai Sali d’argento. Roberto Lanza non chiede di essere definito fotografo, ma a quest’arte consegna da anni le sue passioni come la musica e la natura. Chi lo conosce bene sa che ha sempre con sé un quantitativo di musica che supera di gran lunga la dose personale giornaliera, stivata in mille formati, custodita tra vinili, cd, dvd e mp3. Ad un certo momento è diventato inevitabile per lui rivolgere l’obbiettivo verso le star amate. L’ ingrediente delle sue immagini, come delle cose che ama è la semplicità. Non indugia in inquadrature spericolate, né è incline agli sperimentalismi, Roberto Lanza punta l’obbiettivo, prende la mira e cattura gesti e posture che hanno reso quei personaggi degli archetipi del loro genere testimoniando il suo amore anche quando ne deve registrare il disfacimento fisico e psichico (Peter Green). C’è la tenerezza per Jorma Jaukonen al quale ha pagato un personalissimo tributo, l’amore per il Blues attraverso BB.King al quale ha potuto avvicinarsi più d’altri. La sua fotografia non allude, né suggerisce, ma schiera i suoi eroi innanzi il nostro sguardo perché si lascino guardare ancora una volta (De Andrè). Non me ne voglia quindi il cantautore genovese se mi permetto di terminare questa brevi note sulle foto di Roberto Lanza accostandogli un bell’eppiteto tratto da un disco del 1974 dei Rolling Stones….“It’s only rock’n roll…..but i like it!”
Alberto Terrile, Genova 31 Gennaio 2006
7 Comments
contrabbubis
Curioso di vedere foto di passioni musicali!!!
Cmq ieri ci ha lasciato un’altro grande: elton Dean dei Soft Machine. Ho scritto un post in cui ci sei anche te. Grazie del regalo, oltre ogni immaginazione: non lo potevi sapere, ma dentro c’è un angolo fondamentale della mia vita, esattamente sul leone della scala di San Lorenzo. ciao
PlacidaSignora
Uffa…oggi non posso andarci :-(
Poteva essere un’occasione per vederti :-*
albertoterrile
Cara Placidasignora… non c’ero…sono al lavoro e non alla mostra,poi ho promesso di cucinar io un risotto ai funghi per cui…poi alle inaugurazioni non vado quasi mai…..potessi nemmeno alle mie….
suryamukhi
Fotografie viste…ieri pomeriggio…e come dicevamo all’ultimo incontro di mercoledì scorso (mi pare…) c’ero SOLO io a guardare le foto al piano superiore della Feltrinelli….tante persone sedute a leggere o in piedi a consultare libri…mi sono fermata a lungo per osservare se qualcuno, finita la consultazione, avesse buttato un occhio alle fotografie…nessuno, nobody, ninguno…che peccato!!! C’era un pezzo di storia della musica che meritava essere visto e loro se lo sono perso….ed insieme ad esso anche la possibilità di imparare qualcosa di nuovo….
albertoterrile
…tanti sono i problemi,il luogo, ma anche i formati…lì sotto il 40 x 50 nessuno vede niente…e altro ancora….non è semplice operare le lusinghe delle sirene oggigiorno……poi Roberto ci tiene a non definirsi fotografo…però ribadisco appartenere ad un fotoclub oggi significa essere dei carbonari,degli oltranzisti, amanti di regole e vincoli nella composizione, ecco perchè spolvero d’improvvisazione con gli allievi….per vedere la vostra “natura”…se occorre dò consigli, indirizzi, correggo a modo mio,fingendo di non farlo…i fotoclub sono come la scuola dell’obbligo…o come ebbi a dire…il “cancro della fotografia creativa”….e sono pronto a dibatterne, già l’ho fatto…lo penso e lo dico….
utente anonimo
caro Al,ti ringrazio di avermi definito un carbonaro,lo trovo un bel complimento…è da loro che partono le rivoluzioni ed io lo sai…E’ vero la maggior parte degli appartenenti ai circoli sono dei conservatori,io compreso,mantengono vive le tradizioni e le regole.Ma sai anche che per trasgredire le regole bisogna conoscere le regole, di questo ne abbiamo gia parlato molte volte.Ora non credo che basti dire trasgredite le regole per essere degli artisti,fare arte è per pochi e quei pochi lo sono e basta non hanno bisogno ne della scuola dell’obbligo ne dell’universita,per fortuna. E poi una volta trasgredita una regola e inventato uno stile si è creato una nuova regola e siamo punto e a capo!I circoli esistono per poter parlare di fotografia! e per parlare intendo discuterne ,vedere,commentare e confrontarsi…io al circolo ho capito che non saro’ mai un artista,forse un buon artigiano,potro’ parlarne con commpetenza ma niente di piu’.Ora dove potrei parlare di tutto cio’ ?nel negozio di foto sotto casa dove il commesso dietro al banco si definisce fotografo perchè vende 2 rullini o se va bene fa un matrimonio?quanti fotoamatori hanno la fortuna di conoscere e frequentare un FOTOGRAFO come io conosco te?e ti ho conosciuto non per la fotografia…credo che sia importante far circolare il pensiero l’idea,dare alle persone un motivo per pensare,vedere e non solo guardare.I circoli servono per questo:scambiarsi idee.poi se uno è bravo viene fuori…Il buon vecchio Berengo ce lo ha insegnato!
Non credo che i circoli siano un cancro perchè nei circoli si parla di fotografia nel senso piu vero e puoi scegliere con chi parlarne.Di quel che non si parla invece è di come guadagnare con la fotografia!
sai cosa mi gratifica nel fare mostre fotografiche?le ultime 3 righe del commento di suryamukhi.
come hai scritto tu non mi definisco fotografo ma fotoamatore e sta tutta li la differenza!
amichevolmente l’orco roberto
albertoterrile
Grazie OrcoLanza, il tuo contributo dà una visione ancora differente delle cose.Circa la regola e poi la trasgressione di questa sono daccordo, come sul fatto che una volta trovata una soluzione “altra” questa diventi una “maniera”. Occorre anzitutto tenere alti i ” sensi” vista e udito e esser sempre pronti ad assecondarli. Personalmente la mia opinione sui circoli resta, ma convengo sul fatto che sia meglio avere un luogo dove potere parlare delle proprie passioni,ricordandoci però che non esistono assoluti e che la musica,la poesia, la fotografia hanno bisogno sempre di chi riscriva le cose e rompa certi equilibri…come J.Cash che inserì il suo ritmo tum tum nel country…o Dylan che si elettrifica…..bisogna aprirsi e non chiudersi……poi và bene tutto!!!!