Amore, mitografia del quotidiano
18 Giugno / Claudio Rocchi
Caro Claudio, ogni volta che cade il 18 Giugno il mio volto si riga con una lacrima.
Fossimo al telefono o di persona ti direi che dal mio sguardo sgorga un piccolo torrente montano.
Mi mancano le tue parole, la tua propositività contro ogni forma che noi sciocchi animali terreni chiamiamo “avversità”.
Per me fu bellissimo accompagnarti nelle tue ultime esibizioni, scaricare l’auto, allestire il palco, parlare di vita e delle tue canzoni.
Ero curioso di tutto, il processo di scrittura musicale e dei testi, gli aneddoti su Demetrio Stratos, su Franco Battiato cui prestati i pantaloni a stelle e strisce fotografati da Gianni Sassi, i racconti di te e Paolo Tofani con il viaggio psichedelico ( Grande Evento giù in toscana) con la tua auto con le vetrofanie.
Conservo nel cuore le parole in cui magnificavi il mio occhio fotografico, occhio col quale carezzavo e abbracciavo ogni tua nota di vita, spesa a fondo sino alla fine senza un lamento , sempre con un sorriso e con una gentilezza mai incontrata prima.
Ho lavorato con molti musicisti, con alcuni ho stretto importanti amicizie ma per me tu eri SUB PARTES un fratello di 10 anni più grande, un viaggiatore col corpo e con la mente, uno sperimentatore tout court, un fanciullo innocente che disse a Roma sorridendo ” Quel vigile sì è arrabbiato hai visto come ci ha sgridati?” .
Sentivo un’ affinità completa e totale.
Riascolto la tua voce che mi parla, l’accento milanese, riguardo uno scoglio sul quale sedevo per chiamarti tu che amavi il mare e il sole.
Come ogni FORMA D’ AMORE IN TERRA è durata troppo poco anche se entrambi crediamo che resterà alta e infinita.
2 Comments
Diego
“O sei parte del problema o sei parte della soluzione…
Non c’è modo di mettersi in un’altra posizione”
Diego
https://youtu.be/fSQ_z5kqmOQ