Varie
La donna dell’Aviatore – A.Terrile 2005
Stampa ai sali d’argento 30 x 30 cm (proprietà dell’autore)
Meglio vedere la faccia che udire il nome (Proverbio Zen)
Leggo un post recente di qualcuno che vede macchie di sviluppo sulla destra di una mia foto. Non lo sono, ma che gioia, quando qualcosa ci sfuggiva e l’errore prendeva una forma,divenendo un segno. Con i fotoritocchi tutto oggi scompare: spesso la verità,altre volte tocca all’abilità.
Ieri sera sono andato a vedere una mostra di nuovi autori svizzeri che usano la fotografia e ho notato che la maggior parte delle opere erano stampate a plotter su tavola o su carta fine art…..gli acidi e i Sali d’argento non c’erano più….e mancava dell’altro, mancava la fotografia. Troppa attenzione sul significato che si vuol dare alle immagini, ma poca immagine e spesso già vista. Una ragazza diceva che nelle fotografie non c’è solo quel che si vede ma anche un messaggio, un significato. Mio Dio, non occorre chiamarsi Hegel o Adorno per arrivarci, ma la supponenza con cui rilasciava queste sue considerazioni non più da ventenne ma da over 30 mi ha fatto venire la voglia di batterle sulla spalla e dirle che già W Allen aveva abbondantemente satireggiato in Manhattan su quelli come lei che vanno a veder le mostre e devono aprire bocca per dimostrare qualcosa.
Che bella cosa che è contemplare un opera in silenzio.
Anche le collettive alle quali ho partecipato spesso ospitano questi autori “Contemporanei” che si sforzano di segnare il tempo in cui vivono cavalcandone l’estetica. A mè fa schifo l’estetica attuale e mi sgomenta sapere che “l’immagine è ciò che rende il tempo storico”.
Fregarsene di tutto questo ha il prezzo di non esser mai “quello giusto” per quella nuova rassegna, e così passi dall’essere una nuova promessa all’esser vecchio senza accorgertene, perché le “grandi occasioni” spesso hanno dietro dei capitali che finanziano quel tipo di “discorso o tendenza” che ha poi modo di riciclarsi velocemente nella moda,nel design e nell’arredamento.
Sono scettico verso l’Arte perché è dal 1975 che giro gallerie e ho visto nell’ultimo decennio precipitare le cose, ho conosciuto illustri maestri del 900, con alcuni ho persino esposto, ma pochi mi piacciono. Spesso è il nome, solo quello….ecco perché ho scelto di aprire col titolo che è un proverbio zen.
Per il resto che posso dire? Sono già fortunato a fare della mia passione un lavoro, sono fortunato perché ho sempre potuto dire quel che pensavo anche se poi qualcuno mi ha messo da parte. Non è importante quante mostre, quante foto, quante chiacchere si fanno, è importante la coerenza con sé stessi e con gli altri.
2 Comments
maudite
Imperfezioni, adorabili graffi sui negativi, errori, polveri…. Tutto ciò lascia gusto soffice di realtà assoluta, nella bocca della mente. Ora tutto ha lo stesso sapore, tutto sa di menta, variegata, ma sempre perfetta. E questo vivere plastificato non ha più odore; nemmeno il sudore, tantomeno le lacrime, trasportano più quei forti odori di significati. Che brutto….
Che belle le ditate, hai una sacrosanta ragione =)
albertoterrile
L’aviatore è atterrato male ed ha l’occhio bendato….l’aviatore si è schiantato???