Varie
Sono trascorsi 28 anni da “The Quiet Zone / The Pleasure Dome” ultimo capitolo della saga dei Van der Graaf Generator, quell’album era però più simile alla produzione solistica di Peter Hammill . Una band rappresentativa del progressive inglese, talmente unica da non avere imitatori. La voce di Hammill, è stata la risposta anglosassone allo sperimentalismo del Tim buckley più estremo, quello di “Starsailor” e di “Lorca”, e ha continuato ad esserlo sino ad oggi. L’ uso della voce ( nei dischi indicata sempre col termine: Vox) che è stato paragonata alla chitarra di Hendrix, ha espresso la coerenza della ricerca, il sussurro e il canto lacerato del profondo. Se attorno alla figura di questo “filosofo del rock” i vecchi compagni ( un ex organista da chiesa, Hugh Banton, un ex jazz freak e guidatore di camion, David Jackson, uno studente dell’università di Manchester, Guy Evans ) si erano ritrovati alcuni anni fa per suonare Still life in un concerto alla Queen Elizabeth Hall di Londra,offrendo un piccolo tuffo al cuore per i nostalgici oggi è possibile provare un nuovo sussulto ascoltando “Present”, l’album che vede i Van der Graaf in line up originale. Iniziate con Every Bloody Emperor per capire che può succedere anche che si torni a suonare assieme perché si ha ancora molto da dire. Il brano sembra direttamente correlato a Godbluff, ma nessun segno di cedimento, di citazione, il suono del generatore è terribilmente contemporaneo, non nel senso che possiamo attribuire alla musica attuale delle classifiche. Ogni musicista contribuisce alla creazione di quel sound che ha regalato in passato i capolavori” H to” He e “Pawn Hearts”, sino ai furori di Still life e all’acido canto del cigno di Vital. Present è composto di due dischi. Il primo privilegia la forma canzone, con l’eccezione di Boleas Panic di Jackson uno strumentale dove i fiati chiariscono molte cose sul canto Hammiliano quando si slabbra per necessità espressiva e mai per atteggiarsi alla rivolta (punk e grunge docet) con Nutter Alert recuperiamo musicalmente certe atmosfere epiche che ebbero origine dalla rilettura di Theme one e dall’uso dei fiati di David Jackson, o l’approccio guitar oriented di Abandon Ship e In Babelsberg. C’è un atteggiamento che i musicisti amano definire jazzy, a patto che immaginiate di mutuare una situazione in cui Archie Sheep doppiasse frasi di Kurt Cobain, ma è solo un indicazione per provare a far capire come il suono di questi 4 signori ultracinquantenni oggi sia solo estensione di un passato che nel periodo 1968/1977 aveva già scardinato certe consuetudini e convenzioni, all’uso potreste pensare anche ad una indie band. Il primo disco chiude con la melancolia intimista di On the beach , quasi cool jazz, un arrivederci di un crooner che ha scandagliato oltre trent’anni di abissi dell’anima. Il secondo cd composto da improvvisazioni strumentali in studio è la riprova, qualora necessitasse che i Van der graaf Generator sono oggi l’unica band, con eccezione per i King Crimson, che possa permettersi di suonare quel genere musicale che i critici definirono progressive. Un gruppo forte e motivato che ha scelto di ricostituirsi solo dopo essersi accertati che quell’amalgama, quelle linee musicali che evocavano la desolazione e l’eco di questa fossero realmente ancora vive e attuali. I 70 minuti del secondo cd ne sono l’ aspra testimonianza, sono la prova che in sala, si può ancora suonare tutti assieme, quindi questo è un disco per quanti ancora credono che interagire scambiandosi un ‘occhiata, un cenno, come nel miglior jazz o nella musica d’improvvisazione possa essere più vero di tante produzioni attuali dove il bassista e il batterista che suonano nello stesso disco non riusciranno mai ad incontrarsi. Paradossale visto che l’universo creativo di Hammill è stato più volte definito “solitudine cosmica”.
Links :
http://www.vandergraafgenerator.net/site.php
http://www.sofasound.com/
http://www.couchnoise.com/noise.htm
http://www.fuzzlogic.com/vdgg/
http://www.jaxontonewall.com/
http://www.phvdggstudygroup.it/link_ita.htm
http://guide.supereva.it/van_der_graaf_generator/
http://groups.yahoo.com/group/Hammillitalia
http://www.wonderoustories.it/
One Comment
cAMee
grazie dei link e dell’interessante “recensione”, chiamiamola così. Un bacio