Varie
L’ira di Dio di Alda Merini
E quando noi ci amavamo e pensavamo a T.S. Eliot e alle belle parole. Allora andiamo tu ed io tenendoci per mano come un paziente in preda alla narcosi. Avremo narcotizzato il male che ci ha sepolti perché con questi morti abbiamo scoperto che il mondo non è fatto solo d’amore e che noi ci siamo ingannati dimenticando gli altri. Quanto siamo stati superbi nel pensare che le nostre tracce non venissero cancellate dall’acqua. Ma Dio che ci osservava ha sentito intollerabili le nostre pretese. Anche noi siamo morti insieme a tanti innocenti.
CESARE VIVIANI
Improvviso disordine
Ho conosciuto uno scrittore che non improvvisava nem¬meno le dediche ai critici e agli amici sui suoi libri, ma te¬neva un quaderno con le dediche già scritte e sempre le stesse, da ricopiare sui volumi ogni volta. Ora l’improvviso di una calamità naturale è un movimen¬to che porta disordine nell’ordine degli uomini. È ordina¬ta una città, un’architettura, una distesa urbana, è ordina¬ta una vacanza silenziosa e serena, e all’improvviso arri¬va un maremoto a rovesciare gli ordini. Anche l’ordine lo¬gico, e l’ordine del senso. È come andare in ospedale a curarsi, per guarire, e trovare un’infermiera che uccide i ricoverati. Ma la natura, come la follia, non è colpevole, non è ma¬trigna, non è indifferente: è innocente. La terra si muove, e non vuole distruggere: si muove soltanto, perché è vi¬va. La vitalità della terra a volte non è compatibile con la vita umana. La terra non è stata ancora completamente ordinata dagli uomini. Viene da dire che completamente non lo sarà mai. Allora, invece che aumentare l’ordine, gli uomini fareb¬bero meglio ad onorare la terra, questo straordinario do¬no che è la vita, questo straordinario luogo per vivere, e ad accettare anche i movimenti improvvisi. E non fare, in ogni senso, costruzioni sempre più solide per aumentare la sicurezza, ma semmai affinare la percezione dei segni della terra: come gli animali, che avvertono il pericolo e si allontanano. Oh se gli uomini, invece che dall’intolleranza delle reli¬gioni e delle ideologie, imparassero dal fiuto degli animali!
Alcune testimonianze:
Carolina: Oggi tornare a casa dall'ufficio è stato veramente difficile e pericoloso. Scarse le notizie e i telefoni fissi e cellulari inservibili (proprio quando sono necessari!!!). Non funzionava neppure internet. Di molte persone care non so nulla e non riesco a trovarle…spero bene…Attraversare le vie della Foce mi ha riportato all'ALLUVIONE del 1971. Un evento che speravo non si ripetesse mai più.
Chiara : Genova, alluvione 2011: sei vittime. Rassicurante il sindaco di Genova quando sostiene che "allerta 2" vuol dire: pericolo. Peccato tale preoccupazione non si sia tradotta in qualche ordinanza. Oggi scuole aperte. I politici "debbono" assumersi responsabilità, non dare il consiglio di stare a casa. Per i consigli basta il "vicino" di casa.
Ludovica : (riferendosi all’alluvione del 1970)
Genova dovette fare quasi da sola e lo fece con grande passione e dignità".
Noi cittadini abbiamo grande dignità… Chi ne è privo è qualcun altro…
In quest'alluvione se ne sono andati:
La testata del SECOLO XIX sull'alluvione del 1970…siamo da capo…
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