Testimonianze
Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Attraverso i sensi inspiro: prospettive, fisionomie e comportamenti. Tutto diviene memoria. Assumo una scena semplicemente osservandola e questa finirà per appartenermi. Amo rendere visibile l’invisibile, cogliere l’essenza delle cose attraverso le forme del mondo.
Alberto Terrile è un fotografo creativo, un contemporaneo che ha trovato, attraverso la sua tecnica in camera oscura, la tonalità del suo linguaggio.
Ama l’immagine in tutti i suoi segreti e meccanismi, saldature e fratture, poi ricostruita, architettata in nuovi piani, nuove logiche, inediti ritmi. Un’immagine che potrebbe attraversare cieli e abissi alla misura del suo formidabile appetito di scoperte ed esperienze, della infinita libertà che lo anima.
Quella psichedelica è super; l’ho già scritto ma repetita iuvant. Stammi bene caro.baci
Tutte belle quelle immagini. Mi piacerebbe davvero rivederci! Sì ha ragione Goncourt, è piano - piano che reimpariamo a vedere. Dico che reimpariamo perchè ricordo che da bambino "vedevo" e "sentivo". E' la scuola,i genitori, gli amici che cancellano, è il velo che ogni educazione ci mette negli occhi e nelle orecchie. Cresciamo con lo sguardo fuori di noi, dici bene, "nell'opinione". Siamo ciechi che guidano altri ciechi, come è stato detto. Comunque, ogni tanto, alcuni ciechi che lo sanno si incontrano. Un abbraccio
A volte penso che l'amore di cui sei portatore tu forse non vuole un oggetto specifico, ma è diretto a tutto il creato, a tutto ciò che semplicemente esiste. Per questo la fotografia ne è l'espressione. Un'espressione che lo rivela ma che allo stesso tempo cerca di trascenderlo. Anzi, direi che la tua fotografia ci riesce a fare questa operazione, a trascendere i suoi oggetti in una forma ulteriore, mentre tu le resti come indietro, e ti affanni ancora inseguire l'umano, invischiato nelle passioni di quaggiù. Forse farnetico, tra il sonno e lo straniamento del viaggio : le "passioni di quaggiù" e l'umano da un certo punto di vista sono tutto quel che abbiamo e non si può biasimare nessuno per inseguirle, per affannarsi. È quello che facciamo tutti. Ma è vero anche che c'è qualcosa che a te spinge verso altre direzioni, me ne hai parlato spesso. E se ti penso, alla tua vita e a quello che mi racconti di te, ho la sensazione che il pellegrino che hai dentro debbe ancora partire ed ha ancora molta bellezza da vedere in questo mondo. Non posso accettare che le cose ti remino sempre contro, non è giusto, e anche se sicuramente c'è un motivo a tutta questa sofferenza, il vento cambierà.